Attenzione e distrazione, entrambi meccanismi importanti

Per la psicologia cognitiva, l’attenzione è quel processo cognitivo che permette di dirigere le risorse  su un particolare stimolo, ignorando altri che pure sono presenti nell’ambiente.

Il processo attentivo seleziona, in base al compito, le informazioni che arrivano al cervello permettendo di rispondere alle varie richieste ambientali: si tratta di una funzione che ricopre un ruolo adattivo importante per la sopravvivenza dell’individuo, senza la quale difficilmente potremmo sviluppare l’insieme delle nostre capacità cognitive e più in generale, riuscire ad apprendere (sarebbe difficile memorizzare anche una semplice informazione se non le  prestassimo attenzione).

Si tratta dunque di una capacità di estrema importanza, che va supportata ed allenata quotidianamente attraverso semplici attività e giochi che in generale richiedono di rimanere attenti su un compito fino al loro compimento (ad esempio un semplice gioco in scatola o la lettura condivisa di un libro)

Tuttavia, seppur si tratta di una capacità fondamentale, va sottolineato che è impossibile  rimanere attenti (e concentrati) per lunghi periodi di tempo.

Ecco dunque che entra in gioco la distrazione: lasciare spazio alla distrazione significa lasciare spazio alla creatività e al flusso di pensieri che ci permettono di approcciarci in maniera originale a problemi ai quali, fino ad un momento prima non riuscivamo a dare una soluzione.
Questo vale tanto per i bambini quanto per gli adulti!
Concedersi una piccola pausa al lavoro o durante i compiti, permette di ripristinare i livelli di attenzione e concentrazione; ma anche una passeggiata nella natura, o per i bambini momenti di gioco libero, sono altamente consigliati e preferibili alla camminata in centro ed alla routine di attività ed impegni quotidiani.

Dott.ss Martina Cavada, Psicologa

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