Diete a confronto: Mediterranea, Vegana e Vegetariana

Negli ultimi anni la dieta vegetariana e quella vegana hanno preso decisamente piede: in Italia circa il 7% della popolazione si dichiara vegetariana e l’1% vegana.1 I motivi della scelta sono legati ad aspetti etici, ambientali e di salute: dieta vegetariana e vegana rispettano di più gli animali, sfruttano meno i terreni e proteggono dall’insorgenza di malattie cronico-degenerative.

Ma è davvero così? E soprattutto la nostra dieta mediterranea tradizionale merita di essere messa da parte a favore di questi nuovi regimi dietetici?

 

ESTREMIZZAZIONI

La dieta vegana, così come la dieta che predilige troppo spesso il consumo di alimenti di origine animale (vedi gli attuali trend alimentari mondiali, che mostrano uno spostamento verso il consumo di carne, zuccheri e grassi legato allo sviluppo economico e all’aumento del reddito pro capite), è un’estremizzazione e quindi non può presentare la soluzione migliore dal punto di vista della sostenibilità ambientale né tanto meno dal punto di vista salutistico.2

Infatti, la dieta vegana può predisporre a stati carenziali di alcuni nutrienti, in primis vitamina B12 e ferro (che possono favorire malattie del sistema nervoso come l’Alzheimer e le anemie)3, i quali possono essere sì integrati, ma ricordiamoci sempre che gli integratori non sono ancora efficaci come le sostanze naturali assunte attraverso i cibi ed inoltre non si conoscono i reali rischi dell’adozione di un regime vegano a lungo termine.

Mentre per quanto riguarda l’aspetto di sostenibilità, al contrario di quanto si possa credere, se sempre più persone decidessero di adottare un regime alimentare vegano la situazione diventerebbe drammatica perché non si avrebbe sufficiente terreno per la coltivazione.4 L’aspetto etico, invece, resta attualmente una scelta libera e personale.

 

La dieta onnivora con eccessivi consumi di alimenti di origine animale è altrettanto pericolosa dal punto di vista della salute e predisponente ad alcuni tipi di patologie come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori. Insostenibile per sfamare tutta la popolazione mondiale ed eticamente molto discutibile.

 

LA VERITÀ STA NEL MEZZO

Per quanto riguarda la dieta vegetariana (no carne, sì latte&latticini, sì uova), specialmente per la pesco-vegetariana (no solo alla carne di animali terrestri), sono stati dimostrati effetti promettenti soprattutto di riduzione del rischio cardiovascolare e alcuni tipi di tumore, anche se studi futuri dovranno definire meglio queste associazioni.5

La dieta mediterranea, oltre ad essere parte intrinseca della nostra tradizione alimentare italiana, possiede un corpus di evidenze scientifiche assai vasto che la riconosce come fattore protettivo delle più diffuse malattie croniche del nostro tempo (tra cui il diabete, obesità, tumori, malattie cardiovascolari, declino cognitivo prematuro).

 

L’adozione della dieta vegetariana, pesco-vegetariana e mediterranea o di alternative simili a livello mondiale consentirebbe di prevenire la maggior parte dell’incremento previsto delle emissioni di gas serra e della distruzione degli habitat, oltre che favorire un miglior stato di salute ed in parte attenuare la diatriba sull’eticità del consumo di alimenti di origine animale. This information will probably be necessary to you during your search.

 

1 Rapporto Italia 2016- Eurispes

2 Una dieta globale insostenibile- Le Scienze

3 I diversi modi di dire vegetariano- AIRC

4 La dieta vegana è meno sostenibile di quanto si crede- Internazionale

5 La dieta vegetariana: origine e principi di una scelta in forte crescita- L.Caregaro Negrin, M. Nardi

 

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