Quanto sport dovremmo fare e perché

L’inattività fisica è identificata come uno dei 10 fattori di rischio per mortalità globale. In Italia gli ultimi dati Istat del 2015 dicono che in media dai 3 anni e più abbiamo un 39,9% di sedentari, un 26,5% di persone fisicamente attive ed un 33,3% di sportivi (coloro che dichiarano di praticare 1 o più sport nel tempo libero).1

La situazione mondiale non è migliore e questo ha reso necessario per l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la stesura di raccomandazioni globali sull’attività fisica per la salute che sono state divise per gruppi di età. Vediamole insieme!

5–17 ANNI

  1. Si dovrebbero accumulare almeno 60 minuti di attività fisica di moderata- vigorosa intensità al giorno;
  2. Attività fisica per più di 60 minuti al giorno fornirà vantaggi supplementari per la salute;
  3. La maggior parte dell’attività fisica quotidiana dovrebbe essere aerobica. Attività di vigorosa intensità dovrebbero essere incorporate, comprese quelle che rafforzano i muscoli e le ossa, almeno 3 volte a settimana.

18-64 ANNI

  1. Si dovrebbero praticare almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di moderata intensità (la sensazione di fatica è appena percepibile e comunque consente di proseguire il movimento senza affanno e senza la necessità di fermarsi dopo pochi minuti) durante tutta la settimana, o fare almeno 75 minuti di attività fisica aerobica di forte intensità durante tutta la settimana, o una combinazione equivalente di attività di moderata e vigorosa intensità;
  2. L’attività aerobica dovrebbe essere eseguita in sedute di almeno 10 minuti di durata l’una per trarne benefici;
  3. Per le prestazioni supplementari per la salute, gli adulti dovrebbero aumentare la loro attività fisica aerobica di intensità moderata a 300 minuti alla settimana, o impegnarsi in 150 minuti di attività fisica aerobica di forte intensità per ogni settimana, o una combinazione equivalente di attività di intensità moderata e vigorosa;
  4. L’attività di rafforzamento dei muscoli dovrebbe avvenire coinvolgendo i principali gruppi muscolari su 2 o più giorni alla settimana.

 

Per coloro che hanno 65 anni e oltre valgono le stesse indicazioni, tranne se impossibilitati da scarsa mobilità i quali dovrebbero eseguire attività fisica, per migliorare l’equilibrio ed evitare cadute, su 3 o più giorni alla settimana. Inoltre, coloro che non possano praticare l’attività fisica raccomandata, a causa delle proprie condizioni di salute, dovrebbero cercare di essere fisicamente attivi tanto quanto le loro abilità e condizioni glielo permettano.2

 

PERPLESSITÀ

Un importante studio norvegese, pubblicato a Luglio 2016, contraddice le indicazioni dell’OMS rivolte agli adulti: non sarebbero sufficienti ad abbattere il rischio per la salute che si sviluppa con una vita sedentaria (>8 ore seduti), equiparabile a quello dovuto al fumo e all’obesità (+58%), ma servirebbe un’ora al giorno!

Palestra, piscina, corsa, uno sport di squadra, ma anche solo una passeggiata a ritmo sostenuto: è questa la ricetta per stare bene (ritroviamo la stessa indicazione nelle linee guida per l’attività fisica dell’Australia e degli USA).

“Spezzare” quest’ora al giorno è possibile, purché venga fatto in attività che richiedano un movimento di almeno 10 minuti consecutivi: così, ad esempio, la camminata casa-lavoro potrà essere conteggiata come “monte minuti” della giornata. 3

Curioso un aspetto: anche un’ora al giorno di attività fisica non è sufficiente ad azzerare, ma solo ridurre, la sedentarietà dovuta alla tv quando viene guardata per più di 5 ore al giorno.

 

Dunque, via libera al cronometro e alla conquista di una vita con più vitalità e benessere!

 

1 La pratica sportiva in Italia-ISTAT

2 Raccomandazioni globali sull’attività fisica per la salute-OMS

3 Does physical activity attenuate, or even eliminate, the detrimental association of sitting time with mortality? A harmonised meta-analysis of data from more than 1 million men and women- Ulf Ekelund, Jostein Steene-Johannessen, Wendy J Brown, Morten Wang Fagerland, Neville Owen, Kenneth E Powell, Adrian Bauman, I-Min Lee, for the Lancet Physical Activity Series 2 Executive Committe* and the Lancet Sedentary Behaviour Working Group

 

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